23.1.07

muro e confini

Il primo non luogo a cui ho pensato è il famoso muro di via Anelli. Forse lo intendo come non senso, come qualcosa che trascende le mie capacità di comprensione e accettazione della realtà. E' fuori dal tempo, o almeno da quello che immagino il mio tempo...lo vedo come qualcosa che arriva dal passato, immagine di una storia che non ho mai vissuto...trapiantato qui mi fa l'effetto del monolite di 2001 odissea nello spazio; non lo posso capire, lo guardo e sfugge. E' avvolto da un "silenzio di senso " che mi fa perdere l'orientamento.
Un'altra cosa...i confini della città; forse rappresentano il mio non luogo per eccelenza. Fanno parte di un "meta-mondo" tra qui e oltre, fra identità e alterità. Niente è definito al confine; una continua contaminazione, una danza tra due mondi, in cui l'uno si costruisce sull'altro.

Ti ringrazio per avermi dato la possibilità di pensarci...spesso, nel casino della vita quotidiana, mi dimentico chi sono e una bella domanda a cui rispondere me lo fa ricordare.
In bocca al lupo per il tuo progetto!!!


1 commento:

katia meneghini ha detto...

"Il non luogo è un'immensa parentesi, l'infinita periferia di una città senza centro e senza figura"
(Gabriele Qualizza)